Mese: Ottobre 2010
Allombra di Beethoven (ma non troppo). Il genio di Franz Clement celebrato a Padova
E la storia di un genio, quella di Franz Clement. Viennese classe 1780, fu acclamato violinista, ma anche pianista, compositore e Konzertmeister del Theather an der Wien. Per la sua prodigiosa abilità di violinista fu celebrato dallAllgemeine musikalische Zeitung, che nel 1805 a Lipsia ne lodò il modo di suonare indescrivibilmente [ ] pulito ed elegante con una delicatezza tutta propria [ ] e una sicurezza che non lo abbandona nemmeno nei passaggi più arditi, ma ancor prima sinceramente ammirato da Ludwig van Beethoven, che nel 1794 (Clement aveva solo 14 anni!) ne riconobbe lo straordinario talento.
Oggi Clement è ricordato quasi esclusivamente come il solista della prima esecuzione pubblica (23 dicembre 1806) del Concerto per violino di Beethoven; unindagine intorno allattività compositiva del violinista e al suo rapporto con il maestro di Bonn può tuttavia rivelare aspetti stupefacenti, con particolare riguardo alla collocazione del genere del concerto solistico per violino lungo lasse, temporale e stilistico, che congiunge Mozart a Mendelssohn.
Loccasione sarà concreta a Padova il 4 e 5 novembre 2010 (ore 20.15), con la riproposta la prima in Europa in tempi moderni del Concerto per violino in re maggiore (1805) di Franz Clement allinterno del 45° Cartellone dellOrchestra di Padova e del Veneto. Sul palcoscenico dellAuditorium Pollini due violinisti che hanno legato il proprio nome alla prassi storicamente informata come Reinhard Goebel, mitico fondatore del gruppo Musica Antiqua Köln e oggi apprezzatissimo direttore di orchestre moderne, e Federico Guglielmo, leader de LArte dellArco e affermato solista nel panorama concertistico e discografico internazionale.
E lo stesso Guglielmo a parlarci del Concerto di Clement.
«Fatta eccezione per i concerti di Paganini e le rare esecuzioni dei concerti di Viotti e Spohr, il Concerto di Beethoven fu per diversi decenni lunico concerto per violino noto al pubblico. La riscoperta del Concerto in re maggiore di Clement precisa un contesto fino ad oggi insospettato. Le due opere, composte ed eseguite a un anno di distanza luna dallaltra testimoniano una intensa corrispondenza tra i due autori: il Concerto di Clement può essere visto come una prova dellammirazione per Beethoven (è evidente il debito nei confronti del modello dei Concerti per pianoforte), e il Concerto di Beethoven come un affettuoso riconoscimento della maestria di esecutore e compositore di Clement. E non va dimenticato che allAccademia del 7 aprile 1805, quando Clement tenne a battesimo il proprio lavoro, Beethoven diresse per la prima volta la sua Terza Sinfonia!».
Nel 2006 Lei ha suonato il Concerto per violino di Beethoven con la direzione di Christopher Hogwood. Quali legami rileva tra le due partiture?
Tanto per cominciare lorganico è identico, con qualche piccola differenza nellimpiego dei fiati, in particolare nel 2° tempo. Nel complesso però ho rilevato oltre 100 citazioni reciproche: elementi che Clement desume da un Beethoven precedente ed elementi che Beethoven riprende da Clement. E il caso, limitandosi a Clement, del 2° tema del I tempo, che ripropone letteralmente una situazione ritmico-armonica del Concerto per pianoforte n. 1, o della citazione letterale, nel III tempo, del III tempo del Concerto per pianoforte n. 2.
Quale lezione dovrebbe trarre da tutto ciò lascoltatore doggi?
Partiamo sempre dal presupposto che le opere strumentali che sono diventate imprescindibili nel repertorio rappresentino momenti sommi della carriera dei rispettivi compositori. E un approccio che andrebbe smitizzato: una dimostrazione che tutte le opere nascevano sullo stesso piano è data dal fatto che larte della trascrizione era applicata indistintamente a tutte.
Lei è noto al grande pubblico principalmente per il Suo lavoro in ambito Barocco. Quale approccio riserverà a una partitura datata 1805?
Negli anni il cosiddetto movimento filologico ha sondato il repertorio Barocco e il primo Classicismo, spingendosi solo in tempi recenti fino a Brahms. Ciò che è interessante è che lapproccio filologico oggi viene adottato anche da orchestre tradizionali. Auspico che ciò si faccia di più, in particolare in Italia: è lunico modo per riscoprire un repertorio in modo nuovo e originale, non tradendone tuttavia lo spirito. E non è da credere che la musica dellOttocento richieda meno consapevolezza di prassi esecutiva di quella del Settecento!
In conclusione: Franz Clement in una battuta.
E il vero anello mancante, la congiunzione tra il Concerto di Beethoven e lesperienza del concerto francese per violino del tardo Settecento (penso a Kreutzer, Viotti etc.) che fino ad oggi la critica ha cercato. E il fatto che laustriaco Clement si firmasse François, al di là delle mode e dellepoca, non credo sia un caso!
Alberto Castelli, VeneziaMusica e dintorni, n. 37 p.30
Biglietti
- INTERO € 20
- RIDOTTO UNDER 35 € 20
I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.
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- Concerto di Primavera
Dopo il successo dellAnteprima del Così fan tutte del 2009, premiata dallapplauso di oltre 400 entusiasti under 30, lOrchestra di Padova e del Veneto torna a dedicare una serata in esclusiva al pubblico più giovane con lAnteprima giovani del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.
Lappuntamento è al Cinema MPX (Padova, via Bonporti 22), lunedì 11 ottobre 2010 alle 20.15, ed è realizzato in collaborazione con il Progetto Giovani del Comune di Padova, lESU, il Cinema MPX, Radiobue.it, la web radio degli studenti dellUniversità, e la filiale CheBanca! di Padova (Riviera dei Mugnai, 2).
Lopera, proposta in forma di concerto, vedrà il ritorno sul podio dellOPV del maestro Claudio Desderi, un campione del repertorio mozartiano che ha praticato nei principali teatri del mondo insieme a direttori e registi del calibro di Riccardo Muti e Claudio Abbado, Giorgio Strehler e Jean-Pierre Ponnelle.
Gli impervi ruoli previsti dal Don Giovanni saranno impersonati da un doppio cast di sedici giovani e affiatati cantanti del Laboratorio di Canto Lirico della Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro, che per un anno intero hanno approfondito lo studio degli affascinanti personaggi dellopera con lo stesso maestro Desderi: il seduttore impenitente (2.065 conquiste rigorosamente catalogate!), unamante ferita, due coppie innamorate (con qualche riserva), un servitore buffo e un vecchio commendatore (in carne e marmo!).
Il Don Giovanni, una delle tre opere mozartiane su libretto di Lorenzo da Ponte, è considerato uno tra i massimi capolavori di ogni tempo. Rappresentato per la prima volta al Teatro Nazionale di Praga il 29 ottobre 1787, non ha smesso di affascinare generazioni di musicisti e intellettuali: dal contemporaneo Joseph Haydn, che fu profondamente impressionato dallopera; a Søren Kierkegaard e Charles Gounod, che lo considerarono un lavoro senza macchia, di ininterrotta perfezione; a George Bernard Shaw, che lo parodiò in Uomo e Superuomo; fino ai numerosi artisti contemporanei che ne hanno tratto ispirazione (Dongiovanni e luom di sasso è stato il titolo dellultimo Festival di Musica contemporanea della Biennale di Venezia, settembre-ottobre 2010).
Lingresso è riservato ai giovani fino a 30 anni, con un biglietto agevolatissimo a soli 3, in prevendita da giovedì 7 ottobre presso Gabbia (via Dante, 8), Musica Musica (via Altinate, 20) e al Cinema MPX, oppure in vendita al botteghino del Cinema MPX a partire da unora prima del concerto.
In occasione dellAnteprima dell11 ottobre lOPV rilancerà lAbbonamento speciale Giovani, che permetterà a tutti i giovani fino a 30 anni di seguire i 14 concerti della Stagione 2010-2011 a soli 80 anziché a 200.
Biglietti
- INTERO € 20
- RIDOTTO UNDER 35 € 20
I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.
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