News

Abbonamenti Stagione 2009-2010

29 Set 2009

Fino al 13 ottobre sarà ancora possibile sottoscrivere l’abbonamento ai 14 concerti della Stagione 2009-2010 dell’OPV. Più tempo per gli interessati al ciclo parziale, che potranno garantirsi sette concerti a scelta (dal 16 novembre al 6 maggio) acquistando l’abbonamento entro il 15 novembre.
Vedi le informazioni dettagliate nella sezione Biglietti.

Biglietti

  • INTERO € 20
  • RIDOTTO UNDER 35 € 20

I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.


  • TOPICS
  • Concerto di Primavera

Interviste

Un colloquio con Tan Dun

17 Set 2009

Il 46° Festival “Arturo Benedetti Michelangeli” ha fornito occasione per una prima collaborazione artistica tra il celebre compositore Tan Dun e l’Orchestra di Padova e del Veneto. Il 16 maggio 2009 a Bergamo, e il 17 a Brescia, l’Orchestra (con la partecipazione di elementi dell’Orchestra del Festival) si è confrontata con il repertorio del Maestro cinese: in programma il Paper Concerto e The Map, con Enrico Bronzi solista al violoncello.
Abbiamo incontrato il Maestro durante le prove generali, svoltesi a Padova il 14 maggio.

Che impressioni ha tratto dal suo lavoro con l’Orchestra di Padova e del Veneto?

Penso che l’Orchestra di Padova e del Veneto sia una delle migliori, per della musica che sia nuova. I musicisti sono molto rapidi nell’entrare in sintonia con la partitura. Mi sembra che sia semplice, per loro, interiorizzare le idee musicali: per questo sono al tempo stesso rapidi ed emotivamente coinvolti.

Può fare un breve commento al programma che ha scelto di presentare?

Questo programma intende essere una convinta dichiarazione a proposito di due concetti molto importanti. Il primo è il concetto di avanguardia. Intesa come un intento rivoluzionario mescolato al rispetto di una tradizione. In effetti, ciò che si chiama “tradizione” ha sempre avuto, in sé, delle spinte all’innovazione. Ed è proprio il concetto di “tradizione”, il secondo sul quale voglio concentrare la mia attenzione in questo concerto. La tradizione sta scomparendo. Il Paper Concerto affronta tale problema. In tempi remoti, in Cina s’iniziò a fare musica usando della semplice carta. Ma di tale pratica, oggi, si è persa memoria. Io ho provato allora a far rinascere questa tradizione. Qualcosa di simile avviene anche in The Map, ma in maniera molto più spirituale. Questa “mappa” cerca di trovare una strada per riportare persone o culture morte alla vita tramite un discorso musicale.

Il rapporto tra tradizione ed avanguardia ricorre in maniera costante nella sua produzione, ad esempio, nelle sue recenti Internet Symphonies…

Sì, è così. Ad esempio, la Internet Symphony n. 1, che cita l’Eroica, è sottotitolata: “Deconstructing Beethoven”. La decostruzione della musica è stata condotta con un metodo essenzialmente visivo, come se si trattasse di un mosaico da smontare. I motivi di Beethoven sono stati sottoposti a qualcosa che può essere chiamato “contrappunto culturale”, oppure “contrappunto geografico”. La Internet Symphony n. 2 è invece basata sulla musica hip-hop. La n. 3 è un lavoro atonale, e in particolare dodecafonico. Nella n. 4 ho scelto di integrare nella composizione la musica jazz, mentre la Internet Symphony n. 5 prevede libera improvvisazione. Tutte e cinque queste composizioni cercano di rivolgersi ad un pubblico contemporaneo e giovane, intendendo suscitare interesse e spunti di riflessione; eppure, l’orchestra che ho usato è essenzialmente tradizionale.

La sua volontà di coinvolgere le nuove generazioni in progetti musicali rilevanti ha dato origine anche alla recente esperienza della YouTube Orchestra. Qual è il suo giudizio sui risultati di tale iniziativa?

L’iniziativa ha avuto un considerevole successo: le persone che hanno seguito il progetto, in tutto il mondo, sono state circa quindici milioni. Come risultato educativo, si sono avute a livello mondiale molte più persone interessate alla musica classica, e soprattutto alla musica contemporanea, d’avanguardia: a metodi per reinventare la musica classica. Del resto, è proprio rielaborando il passato che la musica, storicamente, ha saputo progredire. Basti pensare a cosa è successo in Italia con Respighi. O in Francia con Debussy. Prima di Debussy, la musica francese aveva una certa fisionomia; dopo, furono le opere di Debussy a segnare il riferimento storico per quella musica. Qualcosa di simile è successo a me. Prima di me, la musica cinese non aveva affatto le caratteristiche attuali. Non esisteva nemmeno più una consuetudine con l’orchestra. Ora, finalmente, si è iniziato a re-inventare, a recuperare e trasformare il passato. I giovani amano molto reinventare: e questo, secondo me, è lo scopo ultimo della “musica classica” oggi.

La sua musica si unisce spesso all’immagine, nella sua opera. La sua è dunque un’arte che si può chiamare “multimediale”?

Per me, il termine “multimediale” non indica la mera unione di immagini e suoni. Per me, qualcosa di “multimediale” deve possedere una sorta di “tessitura temporale”. È la chiave del mio concetto di “contrappunto” tra diverse culture, o tra diversi luoghi dello spazio-tempo. Questo, per me, è “multimediale”. Per esempio, in The Map, si vede sullo schermo una ragazza che canta. L’orchestra presente in sala la accompagna. Ma quella ragazza stava cantando dieci anni fa. Dieci anni dopo, persone di Padova si raccolgono attorno alla sua immagine, e fanno musica. E se di anni ne passassero cinquecento? Non cambierebbe nulla: quella ragazza è destinata a continuare a parlare, anche alle persone del futuro. Questo è il contrappunto dello spazio-tempo, questo è multimedialità. È multimedialità con le qualità dell’etnomusicologia. Se invece consideriamo certi spettacolari spot televisivi, certi videoclip di MTV, ecco, quella per me non è multimedialità. Per me, multimedialità deve essere una nuova forma d’arte, alla ricerca di un rapporto fra diverse epoche e culture.

Sempre a proposito di multimedialità, lei è anche compositore per il cinema, vincitore di un premio oscar per La Tigre e il Dragone (Wo hu cang long, Ang Lee, 2000). Qual è il suo approccio alla musica per film?

Amo la musica per film. Oggi i compositori possono veramente affrontare qualsiasi genere di musica. Al tempo di Beethoven, si poteva scrivere musica da camera, musica sinfonica, opera, e via dicendo. Oggi, oltre a tutti questi ambiti, abbiamo anche la radio, la televisione, il cinema. Ogni contesto è differente: anche considerando solo la musica da camera, la sinfonica o l’opera, ci si accorgerà che vi è un pubblico diverso per ogni “genere”. La musica per il cinema richiede un approccio molto preciso. Deve essere molto chiara, e deve seguire la struttura del film: non si può seguire una retorica sinfonica astratta. Così come non si può seguire la retorica della musica da camera per scrivere un’opera lirica. Per me, scrivere musica per film è qualcosa che considero estremamente artistico e creativo: è una sfida. Questo non vuol dire che della musica così composta non possa venir eseguita nelle sale da concerto. Essa, in ogni contesto, manterrà la sua specificità: così come accade al jazz, a Beethoven o a Monteverdi.

Qual è la sua opinione sulla musica “classica” contemporanea?

Difficile dire cosa sia “classico” oggi… Si potrebbe forse parlare di “musica con intenti artistici”. Comunque, credo che un panorama musicale ideale dovrebbe essere composto di individui, più che di tendenze generalizzate. All’inizio del ventesimo secolo, artisti come Respighi, Stravinsky, Debussy, hanno segnato la storia della musica senza che però tutta l’Europa si adeguasse ad uno dei loro stili. Trovo che, invece, la musica del tardo Novecento e di oggi soffra di omogeneizzazione. Dopo Darmstadt, dopo certe esperienze francesi, i giovani compositori finirono per scrivere tutti allo stesso modo, in ogni parte del mondo. La storia della musica, al contrario, incoraggia la ricerca di vie differenti, singolari. Ecco perché io sono “scappato”, e non posso dire di appartenere ad alcuna “scuola” o corrente di musica contemporanea. È qualcosa che andrebbe fatto in ogni ambito artistico.

Marco Bellano

Biglietti

  • INTERO € 20
  • RIDOTTO UNDER 35 € 20

I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.


  • TOPICS
  • Concerto di Primavera

Comunicati

Una nuova immagine per la 44a Stagione concertistica dell’OPV

Un nuovo logo, una nuova immagine grafica, un nuovo sito internet: l’Orchestra di Padova e del Veneto presenta la Stagione concertistica 2009-2010 con una veste completamente rinnovata.

Realizzata con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione del Veneto, della Provincia di Padova, del Comune di Padova, e con l’importante contributo di Fondazione Antonveneta, la Stagione – la 44a della storia dell’Istituzione – sarà articolata secondo la tradizionale formula di quattordici concerti (più l’appuntamento natalizio fuori abbonamento alla Basilica di Sant’Antonio) da ottobre 2009 a maggio 2010.

Tradizionale l’assetto della Stagione, che intende proporre programmi che si sottraggono alla logica della piacevolezza e della ripetitività per conciliare i grandi repertori cari a ogni fascia di pubblico con elementi di novità e di ricerca che interessano tanto i repertori quanto gli esecutori. Le linee secondo le quali l’attività dell’OPV si è sviluppata negli ultimi anni sono riconfermate: con la riproposta della formula del direttore e solista, ma anche con l’apertura a una dimensione sinfonica, che si inserisce nella progressiva trasformazione dell’Orchestra in una compagine dall’organico ampio ma che risponde anche all’esigenza strettamente musicale di esplorare repertori importanti e sempre più interessanti.
Esemplare in tal senso il ciclo dedicato alle Sinfonie e ai Concerti di Johannes Brahms, che prosegue nella Stagione 2009-2010 con l’importante appuntamento con il pianista RUDOLF BUCHBINDER (11 e 12 marzo), già partner dell’OPV in numerosi progetti mozartiani e beethoveniani, impegnato con il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra insieme al direttore JOHANNES WILDNER.

Altre presenze sinfoniche nella 44a Stagione sono rappresentate dal Concerto op. 61 per violino e orchestra di Edward Elgar, partitura che nel 2010 compirà 100 anni, e dalla Sinfonia n. 3 di Jean Sibelius, che nonostante il carattere “cameristico” rappresenta un importante traguardo rispetto alle usuali prospettive esecutive dell’OPV.

Rinnovata l’attenzione anche al repertorio barocco e classico secondo le prospettive della prassi esecutiva autentica, che si realizza con la presenza a Padova di REINHARD GOEBEL, fondatore e direttore del gruppo Musica Antiqua Köln che sarà impegnato sul podio dell’OPV per tre programmi diversi. Il tradizionale Concerto di Natale (15 dicembre) alla Basilica di Sant’Antonio, realizzato grazie al rinnovato sostegno di Vodafone e della Provincia di Padova, presenterà quest’anno il celebre Messiah di Georg Friedrich Haendel a conclusione delle celebrazioni del 2009 (250 anni dalla morte del grande compositore). Un altro grande titolo corale sarà al centro del concerto di Pasqua (1° aprile), nel quale l’OPV affronta per la prima volta la Johannes-Passion di Johann Sebastian Bach, mentre l’ultimo appuntamento con il grande direttore tedesco sarà dedicato al classicismo viennese (22 e 26 marzo), con due rari titoli di due autori minori, Joseph Martin Kraus e Ignaz Pleyel, accanto ai grandi Haydn e Mozart.

Le importantissime parti affidate al coro nelle partiture di Bach e Haendel saranno affidate al coro LA STAGIONE ARMONICA preparato da SERGIO BALESTRACCI, partner vocale stabile dell’OPV che recentemente si è imposto a livello internazionale per la prestigiosa collaborazione con l’Orchestra Cherubini e con il Maestro Riccardo Muti al Festival di Salisburgo e al Ravenna Festival.

Va segnalata la presenza in Stagione di alcuni nomi eccellenti del panorama concertistico internazionale. Insieme al noto e già ricordato di Rudolf Buchbinder, saranno ospiti dell’OPV anche i pianisti PIOTR ANDERSZEWSKI (3 novembre) musicista polacco ritenuto oggi tra gli interpreti più interessanti della sua generazione, e OLLI MUSTONEN (11 e 12 febbraio), artista finlandese con il quale l’Orchestra si è esibita recentemente al Festival MITO SettembreMusica a Milano. Tra i violinisti il francese PHILIPPE GRAFFIN (6 e 7 maggio), raffinatissimo interprete che una rivista inglese ha recentemente incluso nella “top ten” del violinismo mondiale che suonerà per la prima volta in Italia.

Altre figure di solisti e direttori i violoncellisti ALEXANDER RUDIN (16 e 17 novembre) e ENRICO BRONZI (13 e 14 gennaio), impegnati rispettivamente in un originale omaggio a Jospeph Haydn (nel bicentenario della morte) e nella proposta di un percorso dedicato al neoclassicismo e al neoromanticismo del Novecento italiano; il violinista PAVEL BERMAN (2 e 3 dicembre), che affronta con l’OPV un altro tassello sinfonico con il Concerto per violino op. 47 di Jean Sibelius e la celebre Sinfonia “Renana” di Robert Schumann, e il pianista DÉNES VÁRJON (28 e 29 gennaio), giovane pianista ungherese depositario della grande tradizione interpretativa mitteleuropea, che leggerà due concerti per pianoforte e orchestra di Franz Liszt (il n. 2) e Béla Bartók (il n. 3). Atteso, infine, il ritorno di GIORDANO BELLINCAMPI (24 e 25 febbraio) ed ETIENNE SIEBENS (28 e 29 gennaio) due affermati direttori d’orchestra già presenti a Padova con grande successo nella scorsa Stagione, che torneranno alla guida dell’OPV.

Rinnovata anche la presenza in Stagione dell’ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO e del suo direttore ANTONELLO MANACORDA (22 gennaio) che presenterà insieme a due solisti d’eccezione come DIEMUT POPPEN, viola, e MARTIN LOHER, violoncello, due Concerti brandeburghesi (i nn. 3 e 6) di Johann Sebastian Bach insieme a due “Brandeburghesi del Novecento” come le Kammermusik (nn. 3 e 5) di Paul Hindemith.

Prosegue sotto forme diverse anche il sostegno ai giovani artisti, da anni al centro dell’attività dell’OPV. A partire dalla collaborazione con il Consorzio tra i Conservatori del Veneto, che ha consentito lo sviluppo verso la dimensione sinfonica dell’Orchestra attraverso l’assegnazione di borse di studio, rese possibili grazie al sostegno del Banco delle Tre Venezie, per l’inserimento in organico dei migliori allievi dei bienni superiori dei Conservatori.

Nella Stagione 2009-2010, in particolare, la presenza di giovani ma affermati interpreti è rilevante nel caso del Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart (14 e 16 ottobre), che aprirà la Stagione con la direzione di CLAUDIO DESDERI e la partecipazione di una compagnia di giovani cantanti preparati dallo stesso Maestro Desderi nell’ambito dei Laboratori di Canto lirico della Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. KEIKO MITSUHASHI (6 e 7 maggio) è invece la giovane vincitrice della X edizione (2008) del Concorso Internazionale per direttori d’Orchestra “Antonio Pedrotti” di Trento, una competizione alla quale fin dalla fondazione l’OPV associa il proprio nome offrendo un concerto al vincitore, che salirà sul podio dell’Orchestra nel concerto di chiusura della Stagione.

Tra gli obiettivi principali dell’OPV per la prossima Stagione la promozione del pubblico, realizzato anche attraverso iniziative particolari quale il progetto I Bus della Musica, servizio per il pubblico esterno che ha la possibilità di assistere ai concerti grazie a un servizio di bus organizzato in collaborazione con molte realtà delle provincie di Padova e Rovigo. Il progetto, avviato nella Stagione 2008-2009 e riproposto quest’anno con grande successo di pubblico, è reso possibile grazie al sostegno della Banca Padovana di Credito Cooperativo.

Vi sarà inoltre un lavoro specifico sul pubblico più giovane, tanto a livello universitario quanto delle fasce scolari precedenti, con ciclo Impara l’Arte, giunto quest’anno alla IX edizione e realizzato principalmente grazie all’intervento di ESU e Università di Padova, oltre che con le partecipatissime Prove generali aperte al pubblico, appuntamenti che ogni anno portano all’Auditorium Pollini migliaia di giovani delle scuole elementari, medie e superiori.

Una novità assoluta per il pubblico più giovane sarà invece rappresentata dall’abbonamento ridotto speciale per i giovani fino a 30 anni, che l’OPV promuove per la prima volta al prezzo di 80 euro per l’intera Stagione (14 concerti) e dall’”Anteprima giovani” di Così fan tutte (12 ottobre), realizzata grazie alla collaborazione con il Progetto Giovani del Comune di Padova. Al pubblico dei concerti serali saranno riservati inoltre gli appuntamenti di Introduzione all’ascolto, che si terranno presso le sedi dei concerti prima di ogni appuntamento a partire dalle ore 19.

Gli ABBONAMENTI alla Stagione 2009-2010 saranno in vendita all’Oratorio di San Rocco (via Santa Lucia) dal 21 al 23 settembre 2009 (per gli abbonati della precedente Stagione) dalle 10 alle 18; il 24 e 25 settembre dalle 10 alle 18 e il 26 settembre dalle 10 alle 13 (per tutti gli interessati). La vendita degli abbonamenti proseguirà presso gli uffici dell’Orchestra in via Marsilio da Padova, 19 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16.

Biglietti

  • INTERO € 20
  • RIDOTTO UNDER 35 € 20

I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.


  • TOPICS
  • Concerto di Primavera

© Orchestra di Padova e del Veneto, tutti i diritti riservati - Privacy Policy - Cookie Policy