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“Lezioni di suono” con Salvatore Sciarrino e OPV

14 Mar 2016

La maestosità della Sala dei Giganti di Palazzo Liviano a Padova, con gli affreschi dedicati agli oltre quaranta personaggi illustri della storia romana antica e alla classicità, sarà la speciale cornice per Lezioni di Suono, un ciclo di tre incontri che l’Orchestra di Padova e del Veneto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, ha organizzato nella primavera del 2016.

Le tre lezioni-concerto, che si terranno giovedì 21 aprile, giovedì 12 maggio e giovedì 19 maggio alle ore 17.30, vedranno protagonista un docente d’eccezione: Salvatore Sciarrino, compositore contemporaneo tra i più celebrati al mondo, quest’anno in residenza nella Stagione 2015/2016 dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Nel corso degli incontri, animati dai commenti ed esempi musicali dell’OPV diretta da Marco Angius, il pubblico sarà invitato ad entrare nei dettagli più reconditi e inattesi delle partiture analizzate che verranno infine proposte in forma di concerto.

Le tematiche affrontate nelle lezioni riguarderanno il comporre nella sua accezione interdisciplinare, quella che caratterizza il sapere enciclopedico di Sciarrino e il suo accostarsi ai fenomeni del suono e del silenzio; un approccio, quello di Sciarrino, che ha rivoluzionato il secondo Novecento sia nella musica strumentale che nel teatro d’opera e continua tutt’ora a produrre frutti sorprendenti in un misto d’invenzione, creatività e formule percettive visionarie.
Le tre tappe si concentreranno sul dialogo a distanza tra compositori, ovvero sul concetto di modernità, sugli ibridi stilistici che contraddistinguono le diverse epoche della storia dell’arte (non solo musicale) e sulle rielaborazioni d’autore.

La prima lezione, giovedì 21 aprile, prenderà il via dalla composizione di Sciarrino Mozart a 9 anni, una serie di rielaborazioni per orchestra d’epoca dal Quaderno Musicale Londinese di Wolfgang Amadeus Mozart. La visione storicistica di un’evoluzione cronologica dei generi e delle forme musicali viene ribaltata a favore di una compresenza di personalità compositive al di fuori di ogni possibile collocazione stereotipata e convenzionale. A fianco dell’Orchestra di Padova, la pianista Anna D’Errico presenterà la versione originale dei numeri mozartiani in un serrato confronto sinottico.

Nell’incontro di giovedì 12 maggio, l’Idillio di Sigfrido di Richard Wagner introdurrà l’ascolto dell’orchestrazione di Sposalizio (da Liszt), realizzata nel 2015 da Sciarrino per l’Orchestra di Padova e del Veneto che ne ha eseguito la prima assoluta nella 50a Stagione concertistica 2015/2016. Sposalizio è una composizione ispirata all’omonimo quadro di Raffaello, ora custodito nella Pinacoteca di Brera a Milano, che divenne il numero di apertura del capitolo italiano degli Année de Pèlerinage, quaderni lisztiani che affrontano la metafora del viaggio raccogliendo spunti colti, luoghi e ispirazioni letterarie. In questo caso sarà il pianista Alessandro Cesaro a proporre l’originale lisztiano.

Il ciclo di lezioni si chiuderà giovedì 19 maggio, con la composizione Efebo con radio (1981) in cui affiora la memoria dell’infanzia di Sciarrino in Sicilia, legata all’ascolto della radio con le interferenze, le mescolanze di messaggi ed una riflessione sui meccanismi della comprensione-non comprensione indagati attraverso una radio che funziona un po’ come una macchina per musica elettronica, insieme agli Intermezzi dall’opera Luci mie traditrici (1997), una delle più eseguite al mondo, liberamente ispirata alla vicenda di Gesualdo da Venosa. Il concerto vedrà la partecipazione della voce solista del soprano Livia Rado.

Le tre “Lezioni di suono” saranno trasmesse in differita da RAI Radio3.

Biglietti: ridotto studenti e under35 € 3, intero € 8.
Info: www.opvorchestra.it, tel. 049 656848-656626, e-mail info@opvorchestra.it

Biglietti

  • INTERO € 20
  • RIDOTTO UNDER 35 € 20

I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.


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