News

‘Disco del mese’ per il Concerto di Brahms di Zehetmair

26 Gen 2011

Tali sono i requisiti tecnici e le proporzioni sinfoniche del Concerto per violino di Brahms che pochi violinisti sceglierebbero di dirigere loro stessi il capolavoro. Non così Thomas Zehetmair. Com’è stato dimostrato nella sua trionfante esecuzione ai Proms nel luglio 2006, l’idea è tutto fuorché una trovata pubblicitaria, perché in questa registrazione finemente equilibrata Zehetmair evidenzia il forte rapporto del Concerto con la musica da camera di Brahms: l’interpretazione raggiunge un livello di intimità tra solista e orchestra che quasi non ha eguale. Il ‘tutti’ d’apertura fissa il tono per l’intero lavoro. Osservando l’indicazione ‘allegro non troppo’ di Brahms, il tempo è veloce e scorrevole, eppure riesce a cogliere molta più finezza, espressività e una più ampia gamma dinamica dell’approccio analogamente risoluto, ma piuttosto arido di Harnoncourt e l’Orchestra del Concertgebouw che accompagna Gidon Kremer su Warner Classics. Questa intensità è più che confermata quando Zehetmair si getta nella mischia con il suo primo ingresso del violino, con la Northern Sinfonia che risponde in modo assolutamente straordinario ai suoi passaggi contrastanti di vigorosa energia dinamica e tenero lirismo.
Nell’Adagio che segue Zehetmair stabilisce un tempo magnificamente fluido che concede alle frasi spazio sufficiente per respirare, e comunque conserva un autentico senso di dialogo creativo tra il violino e i fiati soli. Il Finale è prevedibilmente esuberante, con i ritmi puntati del secondo tema magnificamente evidenziati.
Contrariamente alla sua precedente registrazione del capolavoro, con la Cleveland Orchestra sotto la direzione di Christoph von Dohnányi (su Apex), Zehetmair sostituisce la consueta cadenza di Joachim alla fine del primo movimento con una di sua composizione. In certi ambienti questa decisione farà alzare senza dubbio le ciglia, ma appare completamente giustificata sulla base della spontaneità con cui il violinista presenta lo sviluppo abilmente elaborato del materiale tematico di Brahms.
L’abbinamento della Quarta Sinfonia di Schumann – qui eseguita nella sua versione originale del 1841 – è ugualmente interessante. Dopo la recente lettura di Thomas Dausgaard, nella sua straordinaria registrazione su BIS con l’Orchestra da Camera Svedese, Zehetmair conferma con forza che l’esecuzione della sinfonia con un organico strumentale ridotto porta ad una assi maggiore chiarezza di tessitura. Fatto più importante, né Dausgaard né Zehetmair raggiungono questa chiarezza a scapito di un alto livello di emozione viscerale, specialmente nei movimenti esterni. Forse Dausgaard lavora alle volte troppo duramente per cavare la massima attività febbrile da ciascuna battuta, mentre con Zehetmair ci sono alcune idiosincrasie interpretative, come il rallentamento prima della ripresa del materiale dello Scherzo, che sembra un po’ impacciato. Ma dovendo scegliere tra due esecuzioni ugualmente straordinarie, direi che la versione di Zehetmair è in vantaggio nel mantenere più a lungo termine il controllo strutturale e nel proiettare al massimo l’irresistibile forza dinamica della logica sinfonica di Schumann.

BBC Music, luglio 2007 – DISCO DEL MESE

Biglietti

  • INTERO € 20
  • RIDOTTO UNDER 35 € 20

I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.


  • TOPICS
  • Concerto di Primavera

© Orchestra di Padova e del Veneto, tutti i diritti riservati - Privacy Policy - Cookie Policy