Beethoven250

Il pensiero musicale che sta alla base di questo programma risiede nell’inedito dialogo tra il singolo strumento e l’insieme. In Hyperprism, Varèse cercò di trasporre musicalmente l’effetto che il prisma ha su un fascio luminoso con un brano per diciotto musicisti suddivisi tra strumenti a fiato a percussioni. Più di un secolo prima, Beethoven ripensava allo spirito della Sinfonia concertante con un brano che richiede tre solisti di livello eccezionale, come la pianista Gloria Campaner, il violoncellista Giovanni Sollima e Daniele Orlando al violino, innanzi all’orchestra. Allo stesso modo Bartok quando, durante il suo esilio americano, volle trattare certi strumenti o suoi gruppi in maniera solistica e concertante all’interno del Concerto per orchestra, qui eseguito in prima esecuzione italiana nella particolare versione di Roland Freisitzer.